Passato/Futuro - Polo Alba Docilia

Concorso nazionale di idee per la sistemazione e il restauro conservativo dell'area storico-archeologica di piazza Giulio II, con la creazione del polo culturale "Alba Docilia" - Collaboratori: Maria Luce Gazzano, Alberto Parodi

____Disegno di Maria Luce Gazzano

Premessa

Oggi come all’epoca romana il nostro tempo è diviso tra otium e negotium, al rapido avvicendarsi dei mezzi e dei viaggiatori si contrappone la dimensione della sosta ristoratrice, del piacere della cultura.

Oggi più che allora ha valore riproporre un modello di fruizione dello spazio urbano che riconcili l’uomo alla natura ed a se stesso.

È lo spirito della villa romana, anzi di questa particolare mansio -stazione, che ha la possibilità di rivivere qui, quale reale genius loci.

Passato e futuro si intersecano, tornano a percorrere in diverse maniere le stesse strade, costituendo nella continuità un’identità forte.

La piazza

La piazza come palinsesto, su cui leggere non solo le tracce del passato romano, ma anche l’interpretazione data negli anni ’50 e ’70 attraverso la copertura degli scavi, con la collocazione delle lastre di pietra a segnarne il sedime. A questo metodo rimanda il trattamento proposto per la piazza, volto a sottolineare la virtualità della “ricostruzione” della villa romana evidenziandone l’assenza, più che riprendendone la forma, attraverso “elementi di contrasto” (le sedute e la fontana) che accolgono in negativo la traccia della pianta della villa, evocandone il fantasma con gesti discreti. Dalla presenza invisibile all’”assenza visibile”. La continuità della pavimentazione in porfido, mantenuta ed ampliata a tutta l’area, contribuisce ad evidenziare le differenze. La torre panoramica interseca il perimetro dell’ala rustica della villa, come già il portico dal lato opposto, suggerendo una presenza senza intenti mimetici.

Gli scavi

Gli scavi a cielo aperto sono invece mantenuti sgombri da percorsi o altri elementi che possano disturbarne la più complessa leggibilità. La torre panoramica, con la sua passerella a sbalzo protesa sugli scavi, ne permette invece la visione d’insieme, senza interferire con la matericità dei resti. Viceversa, per i resti conservati nel sottoportico, la soluzione mussale prevede l’attraversamento in diagonale, tramite una passerella sospesa, dell’area, perché l’uniformità degli ambienti della pars rustica non viene disturbata dall’introduzione dell’elemento ma costituisce uno sfondo, evoca un’idea di appartenenza, in un continuo rimando coi pezzi esposti sul percorso.